Friday, March 21, 2014

Cosa succede a non ascoltare il @radicalparty a @UN, tratto da "Operazione Idigov"


Cinquantaseiesima sessione della Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite, 11 Aprile 2000
Dibattito aperto sul rapporto dell’Alto commissario sulla situazione in Cecenia
Intervento orale del Prt
Pronunciato dall’onorevole Akhyad Idigov

Signor Presidente,

intervengo a nome del Partito Radicale Transnazionale a seguito della recente visita dell’Alto commissario in Russia e nella Repubblica cecena di Ichkeria.

Con la visita del commissario Robinson la gravità delle violazioni russe del diritto internazionale in questo angolo d’Europa è finalmente diventata evidente al mondo intero. La durata – dal 1991 – e l’estensione di questo processo hanno ormai assunto una dimensione pericolosissima. Per motivi etnici i ceceni vengono perseguitati in tutta la Federazione russa, mentre in terra cecena essi vengono semplicemente uccisi senza processo, oppure con pesanti bombardamenti di interi villaggi.

La Russia, degno successore dell’Unione Sovietica, continua l’epopea di sangue che iniziò in Afghanistan, passando poi per la Lituania, il Nagorno Karabakh, l’Azerbaigian, il Kazakistan, la valle di Fergana, la Georgia, il Tagikistan, la Moldavia, l’Abkazia, l’Inguscezia, fino ad arrivare alla Cecenia… La lista continuerà ad andare avanti se non saranno adottare misure a livello internazionale per porvi fine.   

Sin dal 1991 la comunità internazionale è rimasta silente di fronte a tanta violenza consentendo all’assenza di stato di diritto di prevalere in quest’area del mondo. Quante altre vittime innocenti dovranno morire? Quante altre lacrime dovranno essere versate da bambini e donne che hanno perso case e famiglia? I ceceni vengono anche privati del diritto allo status di rifugiato nonché alla libertà di movimento ovunque, inclusa l’Europa.

La guerra indiscriminata e le operazioni di pulizia etnica condotte contro i ceceni dalla Russia possono solo essere descritte in termini di genocidio. Occorre una reazione appropriata da parte della comunità internazionale.

Signor Presidente,

Il diritto dei ceceni all’autodeterminazione è un elemento fondamentale per la stabilità e la pace del Caucaso. Non possiamo non affrontare questa questione cruciale, che si nasconde dietro tutte le azioni della Russia contro la Repubblica cecena di Ichkeria e la sua popolazione.

Dal 1991, in linea con il diritto internazionale, le leggi dell’Unione Sovietica e della Federazione russa, nonché nel rispetto della dichiarazione sulla sovranità statale del 12 giugno 1990, la Cecenia ha fatto uso del diritto a formare un proprio stato come hanno fatto altri paesi ex sovietici di recente indipendenza.    

[La delegazione della russa interrompe l’intervento lamentando che la Cecenia è una repubblica della Federazione russa]

Ciò è stato fatto con l’obiettivo di garantire, attraverso la comunità internazionale, la sicurezza per la popolazione cecena, una sicurezza negata dalla Russia per quattrocento anni con deportazioni periodiche e guerre ogni quaranta-cinquant’anni. Tale diritto dei ceceni viene ancora oggi negato e, se ciò dovesse continuare, potrebbe condurre soltanto al completo annientamento della popolazione cecena.

Occorre ricordare che il 12 maggio 1997, al termine dell’ultima guerra russo-cecena del 1994-1996, la Russia firmò un trattato di pace e coesistenza con la Repubblica cecena di Ichkeria. Il principio cardine di tale accordo era la costruzione di relazioni bilaterali sulla base del diritto internazionale. La Russia ha subito violato i termini di quell’accordo che pure aveva firmato isolando la Cecenia dal resto del mondo e creando le condizioni per lo sviluppo della situazione a cui assistiamo oggi.

Le autorità russe hanno fatto del loro meglio per fomentare la paura presso i popoli che vivono all’interno dei propri confini. Per giustificare la guerra contro i ceceni, per vincere le elezioni presidenziali del 2000 e per minare gli interessi economici dei paesi occidentali che tentavano di bypassare Mosca si è sempre utilizzato il pretesto della lotta al terrorismo.

Signor Presidente,

al fine di ottenere la pace è fondamentale che i negoziati tra le parti abbiano inizio sotto stretto monitoraggio internazionale a garanzia degli accordi raggiunti. Per poter essere efficaci tutto deve avvenire tra le autorità cecene legalmente elette nel 1997 sotto la leadership del Presidente Aslan Maskhadov e Mosca. Ogni altra soluzione non rispetterebbe la volontà del popolo ceceno e sarebbe destinata al fallimento.

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